martedì 24 maggio 2016





“Memorie di Terra e di Mare” è il titolo dell’esposizione allestita in questo storico fabbricato degli inizi del XIX sec., adibito sino al 1959 a carcere femminile. La cultura del mare, i reperti contadini e le evidenze naturalistiche trovano in questo piccolo museo una sintesi, nel tentativo di testimoniare il passato e le tradizioni di Milazzo.

Le prime 3 sale fanno rivivere l’antico mestiere dei Providenti, maestri d’ascia specializzati nella costruzione di barche destinate alla pesca del tonno e nella realizzazione dei possenti torchi lignei impiegati nella produzione del vino e dell’olio.

La sala 1 ospita i “mezzigarbi”, così venivano chiamate le forme curve in legno, dotate di tacche graduate, che consentivano al maestro d’ascia di costruire le ordinate, ossia le ossature delle singole barche. Risalgono perlopiù al periodo compreso tra gli anni Venti e Cinquanta del Novecento. Le più grandi si riferiscono ai “palischermi”, le imbarcazioni lunghe circa 20 metri in cui venivano depositati i tonni agonizzanti catturati durante la “mattanza”.

Nella sala 2 si possono ammirare gli antichi utensili manuali impiegati dai maestri d’ascia prima dell’introduzione degli elettroutensili. Seghe, asce e trapani a mano si affiancano agli arnesi da calafato (cui competeva l’impermeabilizzazione degli scafi) ed agli antichi chiodi forgiati a mano dai fabbri di Milazzo.

La sala 3 espone invece i progetti delle barche di tonnara e le canne impiegate per realizzare, a colpi d’ascia, i vitoni dei torchi di palmenti e frantoi. Fanno bella mostra anche alcune testimonianze delle tonnare di Milazzo, come la mannaia impiegata per decapitare i tonni o i secchi lignei impiegati nel lavaggio dei tonni ormai privi di testa.

Il percorso prosegue nella sala che si affaccia nel cortile, dove è possibile ammirare una piccola collezione di conchiglie fossili rinvenute nei costoni rocciosi di Capo Milazzo e risalenti a milioni di anni fa. Perlopiù si tratta di molluschi, i quali popolavano il mare prima che il Capo di Milazzo emergesse dalle acque.

Nel cortile alcune piantine ripropongono le varietà spontanee più diffuse a Capo Milazzo: tra le altre, l’Euphorbia e l'Artemisia. Presenti inoltre il gelsomino e la vite, tipiche coltivazioni della Piana di Milazzo.

La sala 4 è un omaggio al barone Domenico Ryolo, ingegnere, imprenditore agricolo ed appassionato cultore di storia, geologia ed archeologia: negli anni Cinquanta scoprì proprio a Milazzo due importanti necropoli preistoriche. Alla sua memoria è intitolato questo piccolo museo, in cui sono esposte anche le preistoriche e taglienti schegge e lame di ossidiana delle Isole Eolie, da lui stesso rinvenute nel territorio a testimonianza della presenza dell’uomo a Milazzo già in età neolitica (c.  4.500 a. C.), quando la mancata conoscenza della fusione dei metalli rendeva indispensabile, sia nell’ambito domestico che artigianale, l’impiego di arnesi rudimentali realizzati proprio in ossidiana.

Nella sala 5  - dedicata alle tradizioni agricole - una vetrina è dedicata alla coltura tipica di Capo Milazzo, l’olivo. Un pannello descrive invece gli antichi pavimenti maiolicati delle ville dell'aristocrazia terriera, provenienti perlopiù da Napoli e S. Stefano di Camastra. Testimoniata anche la bottega del maestro Salvatore Abbriano, ultimo bottaio di Milazzo, e la produzione delle piantine di vite (“barbatelle”) che i vivaisti di Milazzo spedivano in ogni angolo d’Italia. Un angolo è dedicato inoltre alle uve da tavola, inoltrate sino agli anni Sessanta del Novecento ai mercati tedeschi (Monaco e Berlino) e svizzeri.

Il percorso di visita si conclude nella sala 6 dedicata alla Piana di Milazzo, dove sono esposti i reperti che rievocano la produzione del “Milazzo”, il miglior vino da taglio d’Italia, inoltrato negli anni Settanta ed Ottanta dell’Ottocento ai mercati francesi (Sète e Parigi Bercy) a prezzi da capogiro. Rievocata infine la coltivazione e raccolta del gelsomino da profumeria, che le distillerie di Milazzo spedivano a Grasse, capitale francese del profumo.


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